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Perché siamo a Essen (con un piccolo stand)

Questo blog si propone di essere una finestra sul mondo dell’editoria ludica e di farvi conoscere il dietro le quinte della vita di un editore di giochi. E il modo migliore per farlo è mettere a nudo i suoi sentimenti più intensi e profondi. Nel mio caso, questi sentimenti sono suscitati dalla fiera di Essen!

COS’È STATA ESSEN PER ME: 2005 – 2019
Per una realtà come la nostra, Essen è sempre stato l’evento più importante dell’anno, perché era quello in cui venivano presentati i nostri nuovi giochi. Ciò ha sempre significato tensione alle stelle perché si trattava del momento in cui i nostri sforzi di almeno un anno dovevano portare a casa i frutti. In particolare:

  • Ormai si sa che i giochi invecchiano prestissimo e quindi hanno poco tempo per riuscire a farsi conoscere e apprezzare. La fiera è sempre stata la nostra vetrina principale, fondamentale per creare hype intorno al prodotto, attraverso foto, report, inserimento nella lista di boardgamegeek ecc. 
  • Non meno importante, ovviamente, è poi il lavoro che si svolge negli uffici dentro agli stand, ossia gli incontri business to business, in cui possiamo far toccare con mano i nostri progetti sia ai fornitori, per capire insieme come realizzarli, sia ai clienti, per far vedere dal vivo quanto siano belli. Di fatto, i nostri prodotti di maggior successo sono sempre passati attraverso questo importantissimo canale.
  • Infine, ovviamente, le vendite dirette sono importantissime per avere liquidità immediata, così da rientrare degli investimenti per la fiera, far quadrare i conti e tutto sommato anche iniziare a guadagnare qualcosa per noi. 

In definitiva, quei quattro giorni sono sempre stati vitali per me, sia a livello oggettivo, per le cose che ho appena scritto, sia soggettivo, perché li vivo come un vero e proprio esame, in cui si valutano mesi e mesi di lavoroDettaglio fondamentale: da questo esame dipendono la sopravvivenza economica mia e del resto del team di Post Scriptum (anche perché di norma per allestire lo stand si spendono cifre importanti).

Dunque, tornando ai sentimenti di cui si parlava all’inizio, nei giorni prima della fiera io da sempre sono nervosissimo, intrattabile, non riesco a dormire, penso solo al lavoro giorno e notte eccetera.
Quindi sì, anche gli editori di giochi sono esseri umani.

ESSEN 2021
Ed eccoci all’edizione 2021. Nel momento in cui abbiamo dovuto decidere se partecipare alla fiera, le cose nel mondo dei giochi stavano già iniziando a prendere una brutta piega, come spiegato qui, quindi eravamo tutt’altro che sicuri di avere una nuova uscita pronta per tempo. Ovviamente, questa uscita sarebbe dovuta essere Shogun no Katana, per il quale avremmo dovuto allestire uno stand sontuoso, pieno di tavoli demo e con parecchi dimostratori in varie lingue. Detto sinceramente, era un rischio troppo grosso da correre: le possibilità che il gioco non arrivasse in tempo erano troppo alte (e infatti non è arrivato, come spiegato in questo update su Kickstarter) e, per di più, non sapevamo neanche se e come si sarebbero potute fare le demo: che distanza interpersonale sarebbe stata richiesta? Quali altre precauzioni e limitazioni? E l’affluenza come sarebbe stata? I giocatori sarebbero venuti in fiera? Lo diciamo sinceramente: abbiamo ritenuto che non era il caso di investire fra i 10.000 e i 20.000 euro per lo stand. Sono una cifra importante per una realtà come la nostra, e preferiamo usarli per lo sviluppo di nuovi giochi.

Però, allo stesso tempo, non abbiamo avuto alcun dubbio sul fatto di essere presenti in fiera, per i seguenti motivi: 

  • Al momento in cui scadeva la deadline per l’iscrizione le prospettive di ricevere il vaccino in tempo erano buone e infatti siamo tutti coperti da due dosi.
  • Quello che più ci è mancato, durante il 2020, sono stati gli incontri business to business con fornitori, recensori e, soprattutto, possibili clienti. Come scritto sopra, questi meeting sono il canale principale di diffusione dei nostri prodotti in tutto il mondo. Ci sono mancati perché è vero che da un lato ci siamo sentiti dei privilegiati per aver potuto tranquillamente lavorare da casa, portando avanti tutti i nostri progetti senza problemi (sia fatto un monumento agli inventori di Tabletop Simulator!), ma dall’altro non abbiamo potuto mostrare di persona i nostri mockup ai potenziali clienti e, in un settore in cui la parte fisica e cartacea del prodotto è fondamentale, questo è stato un grande problema per noi
  • Ricollegandomi al punto precedente, è vero che, come tutti avete visto, abbiamo potuto lavorare senza sosta alla campagna Kickstarter di Shogun no Katana, ma il blog serve proprio a rivelarvi ciò che invece non potete sapere, ossia che nell’ultimo anno pre covid avevamo lavorato molto a due nuovi giochi family, per i quali avevamo previsto una produzione sontuosa, con l’obiettivo di replicare le vendite eccellenti di Fun Farm e Brick Party. Li avevamo già portati in fiera a Norimberga e a Cannes 2020, ricevendo ottimi riscontri. Poi è successo quello che è successo e tutto si è fermato, anche per via delle ben note difficoltà produttive. Noi però non abbiamo abbandonato i progetti e quindi andiamo in fiera con l’intento principale di mostrarli a più clienti business possibili. Anzi, nel frattempo abbiamo sviluppato altri due giochi leggeri e avremo con noi anche quelli, più semplici da produrre e quindi più adatti alla situazione attuale. Pensiamo tutti e 4 siano eccellenti e non vediamo l’ora di annunciarli!
  • Infine, anche se non abbiamo tavoli demo, ci tenevamo ad avere un posto dove mostrare ai nostri fan il mockup di Shogun no Katana, visto che secondo noi è davvero meraviglioso! E abbiamo comunque una piccola area shop in cui proporremo alcune offerte da non perdere…
    E per i nostri fan social (fra cui voi lettori del blog) c’è anche uno sconto ulteriore! Basta mostrare in cassa l’immagine in fondo all’articolo per avere subito uno sconto! Sì, vi vogliamo bene!

Quindi sì, anche quest’anno sto vivendo i giorni pre fiera (ossia il momento in cui scrivo) con la solita tensione di sempre, perché gli accordi che stringeremo a Essen 2021 saranno fondamentali per il futuro di Post Scriptum, ma sono sicuro che appena tornerò a respirare l’aria di fiera penserò “finalmente!” e tutto si trasformerà in gioia ed entusiasmo.

Io e tutto il team vi aspettiamo in stand!

 

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