Menu Chiudi

La crisi delle forniture. Addio boardgames?

Lo ammetto: nel 2020 ho decisamente peccato di ingenuità.

Ho pensato per tutto l’anno, e lo penso ancora, di essere stato un privilegiato ad aver potuto lavorare tutti i giorni da casa, portando avanti mille progetti come sempre. Certo, la cancellazione delle fiere era stata un brutto colpo, soprattutto per via della mancanza dei meeting B2B con clienti, fornitori, recensori ecc., ma in compenso c’è stata un’impennata delle vendite online e probabilmente anche del numero di nuovi giocatori nel mondo, affacciatisi al nostro hobby anche grazie ai lockdown forzati. E, soprattutto, la campagna Kickstarter di Shogun no Katana era andata davvero bene. Per questo motivo pensavo ingenuamente che, tutto sommato, la pandemia non avesse avuto un effetto poi così grande sul nostro lavoro. Ebbene… Il 2021 mi ha riportato alla triste realtà.

Probabilmente i lettori di un blog come questo avranno già letto svariati post su Facebook o Twitter in cui editori o altri addetti ai lavori si lamentavano della situazione produttiva di quest’anno, sia perché tutto è in generale più lento e più complicato del solito, sia soprattutto perché le spese di trasporto dalla Cina sono aumentate in modo francamente impossibile da prevedere (parliamo di 500/600%), con conseguenze molto pesanti sui business plan di molti editori, specialmente riguardo alle campagne Kickstarter.

Di per sé, già questa sarebbe una pessima notizia, soprattutto perché il mondo dell’editoria ludica è composto in gran parte da aziende abbastanza piccole (anche se in molti casi non lo sembrano), per le quali un incremento di spesa simile giunto fra capo e collo all’improvviso è davvero un colpo da cui può essere impossibile riprendersi. Nel nostro caso, non sappiamo ancora come andranno le cose, perché Shogun no Katana non è ancora pronto per essere spedito, e le quotazioni variano letteralmente di giorno in giorno, quindi non sappiamo davvero cosa ci riserverà il futuro. Sappiamo di essere un’azienda solida e in grado di assorbire spese superiori al previsto, ma finché non sapremo di QUANTO saranno superiori non ci sentiremo tranquilli e sereni.

Ovviamente, questa situazione si ripercuote anche sui giochi dei prossimi anni. Al momento stiamo lavorando ad altri 3 titoli destinati a Kickstarter e non posso nascondere che da parte mia c’è una tensione maggiore del solito (e già di solito è tutt’altro che poca).

“Beh, ma non potreste semplicemente produrre in Europa?” chiederete voi. Beh, innanzitutto non sempre è possibile proprio per motivi tecnici, perché certe componenti (su tutte le miniature, ma non solo) vengono prodotte solo lì. Però è vero che si potrebbero importare solo quelle e stampare il resto qui, ma ecco l’altro effetto collaterale del problema: visto che produrre in Cina è difficile, tutti i fornitori europei al momento sono super intasati di lavoro, con code di stampa al limite dell’assurdo. Per intenderci: per portare avanti la nostra attività di consulenza per conto terzi, noi abbiamo ormai da anni un partnership solidissime con vari stampatori, fra cui uno a cui affidiamo almeno 30.000 scatole all’anno e, che ci aveva garantito tempistiche di produzione certe per il 2021, a fronte di un impegno da parte nostra a stampare ancora di più. Beh, nel primo trimestre le ha effettivamente rispettate, ma ad aprile ci ha scritto che le avrebbe allungate di un mese. Ciò ha implicato una notevole revisione dei nostri piani, ma tutto sommato non era un problema insormontabile, perché avevamo programmato le produzioni con molto anticipo ed eravamo pronti a fronteggiare questo imprevisto. Il problema però è stato che, appena una settimana dopo, ci ha riscritto dicendo che le tempistiche si sarebbero allungate di un ulteriore mese, dicendo che aveva già smesso di accettare ordini per il 2021, e che faceva eccezione solo per i loro clienti principali, fra cui noi. In totale, ci siamo trovati a dover già chiudere tutte le produzioni dell’anno dal nostro fornitore europeo principale entro luglio, cosa che non era mai successa in passato. 

Il problema è che, storicamente, il nostro ramo consulenze riceve molte più richieste negli ultimi mesi dell’anno, ovviamente sempre con l’esigenza di ricevere i giochi entro Natale. Anzi, il nostro punto di forza principale è sempre stato proprio quello di poter garantire tempistiche ridottissime e di fare “miracoli” che altrimenti sarebbero stati impossibili. Ci abbiamo messo anni, a mettere in piedi una filiera produttiva efficiente e veloce, basandoci sul fatto che, accorpando le produzioni di tanti clienti, abbiamo più forza commerciale rispetto a loro come singoli. In realtà questo punto di forza ce l’abbiamo ancora, perché lavoriamo parecchio anche con altri fornitori, sempre interessati a ricevere ordini grandi come i nostri, ma è chiaro che ogni modifica della normale routine comporta del lavoro in più e, soprattutto, crea una coda maggiore anche presso di loro, che quindi devono a loro volta allungare le tempistiche… E ovviamente tutto ciò incide anche sulla produzione dei nuovi giochi per il nostro catalogo.

Proprio questo è il punto più dolente perché già di per sé programmare le uscite future è molto complicato e rischioso, soprattutto quando si devono decidere le tirature, e già a questo si erano aggiunte ulteriori  difficoltà per via dell’impossibilità di incontrare i propri partner in fiera, ma adesso si aggiunge anche il fatto di non avere alcuna garanzia di quando i giochi potranno effettivamente arrivare a destinazione, né di quanto costerà produrli. Anche su giochi effettivamente concordati e che ormai davo per “sicuri” ci sono stati ritardi, perché tutti (tutti!) i fornitori dicono che l’approvvigionamento di carta è più difficile e costoso che mai, e vi assicuro che questa situazione è del tutto inedita, perlomeno per i 16 anni di attività di Post Scriptum. 

Pubblicare un gioco è di per sé un lavoro lungo, difficile e spesso anche stressante. Bisogna incastrare al meglio il lavoro di tanti diversi professionisti, curando con passione e precisione ogni dettaglio, sia di regole, sia artistico, sia di materiali, sia di promozione, e mai come in quest’anno ci troviamo tutti di fronte al rischio che questo lavoro venga vanificato dallo stravolgimento di fattori esterni che non avremmo potuto in alcun modo prevedere.

Per quanto riguarda Post Scriptum, vi posso assicurare che le cose stanno comunque procedendo e che i nostri giochi continueranno a uscire, però sappiate che per ogni nuovo titolo che metteremo sul mercato nei prossimi mesi ce n’è almeno un altro che sarebbe dovuto già essere pubblicato e che invece è ancora lì in attesa di tempi migliori.

La linfa che ci spinge ad andare avanti è l’entusiasmo che ci dimostrate a ogni campagna di Kickstarter e a ogni uscita, quindi continuate a sostenere noi e i vostri editori preferiti!

E iscrivetevi al nostro canale Telegram per non perdervi nessun articolo del blog di Post Scriptum!